In questo articolo vi parleremo di ciò che abbiamo appreso sulla tribù Munda, i fuori casta del Bangladesh. Tribù presso le quali opera Padre Luigi, un missionario Saveriano che da più di quarant’anni svolge la sua missione in prossimità della foresta del Bengala.
I Munda, come le altre popolazioni tribali presenti in Bangladesh o nella vicina India, sono considerati come selvaggi e fuori-casta relegati quindi ai margini della società. Ciò comporta situazioni di estrema povertà, istruzione molto scarsa e matrimoni (spesso precoci) che possono essere combinati solo con persone dello “stesso livello”. Per poter comprendere l’origine di questa situazione, nella quale purtroppo si trovano numerose persone di quest’area del mondo, dobbiamo accennare al sistema delle caste.

Il sistema delle caste
Nella società indiana la disuguaglianza si esprime e si alimenta anche attraverso il famoso “sistema della caste”: la società è divisa in classi sociali “a tenuta stagna”, non c’è quindi la possibilità per il singolo di poter salire o scendere nella scala sociale.
Per ogni casta tutto ciò che arriva dalle caste inferiori ,anche il cibo, è impuro. Accettandolo contaminerebbe la purezza della persona che lo riceve.
Questo sistema sociale è considerato erroneamente da molte persone in occidente “morto da tempo”. Purtroppo sentendo anche solo dai media notizie provenienti dal sub-continente indiano si intuisce che non è così. Contro i Dalit, i fuori casta intoccabili, si verifica ogni genere di atrocità.

Nel sistema della caste, la vita e l’identità dell’individuo sono determinate dalla casta a cui si appartiene. La società indù può essere suddivisa in due gruppi principali:
- gli indù che appartengono a una casta – Savarna Indù, a loro volta divisi in quattro caste:
- Bramini che sono i sacerdoti
- Kshatriya, a cui appartengono i nobili e la classe militare
- Vaishya che sono rappresentati dalla popolazione che costituisce il tessuto economico (commercianti, artigiani, ecc.)
- Shudra, costituiscono la classe più bassa, sono la forza lavoro delle caste superiori
- gli indù che non appartengono ad alcuna casta – Avarna Indù, a loro volta divisi in:
- Intoccabili (dalit)
- Tribù primitive, considerati inferiori rispetto agli intoccabili
A loro volta, tutte queste caste si suddividono in una miriade di sotto caste. Questo sistema è stato adottato anche dagli intoccabili, rendendo così la situazione ancora più intricata. Solo nelle tribù primitive, come quella dei Munda, non si è trasmessa questa divisione.
Ogni casta ha le sue occupazioni e specializzazioni, che sono ereditarie.
La condizione dei Munda
Nel contesto che abbiamo appena visto, i Munda si collocano quindi nel gradino più basso della società. Vengono considerati ancora meno degli intoccabili.
Le tribù Munda presenti nell’odierno Bangladesh sono originarie dell’India, nell’area del Bihar. Vennero portati dai colonizzatori inglesi in questo paese circa 250 anni fa. All’epoca c’era bisogno di manodopera, ovviamente indigena, per disboscare parte della foresta del Sunderbans per ricavarne campi da coltivare. Essendo i Munda specializzati in questa attività e vivendo in aree boschive, vennero scelti per questo compito. Come ricompensa ricevettero la proprietà di alcuni appezzamenti nelle zone disboscate.

Contestualmente gli inglesi, al fine di tutelare questa popolazione, emanarono una legge che vietava ai non Munda l’acquisto di terre dai Munda.
Come si sa però l’avidità dell’uomo non ha limiti: negli anni successivi quando gli inglesi abbandonarono l’area, venne imposta alle tribù Munda l’adesione all’induismo (con la scusa di avere una maggiore integrazione). Vennero quindi considerati come fuoricasta e persero gran parte dei loro terreni. Ciò causò un declino numerico e culturale notevole.
Ad oggi la popolazione dei Munda del Bangladesh è composta da circa 5.000 persone, divise in diverse tribù sparse principalmente per il sud-ovest del paese. Hanno una lingua propria e sono animisti o induisti.
Diversi sono i problemi sociali e ambientali che questa tribù deve affrontare:
Gli allevamenti di gamberi di acqua salata
Da circa vent’anni c’è un ulteriore problema che affligge quest’area del Bengala e che di conseguenza interessa la popolazione. L’agricoltura che da secoli permetteva alle popolazioni locali di trarre sostentamento sta scomparendo a causa dell’allevamento indiscriminato di gamberetti di acqua salata.

Un business che, come spesso accade, accentra ricchezza nelle mani di pochi e che ha creato un vero e proprio disastro ecologico ed umanitario nella zona.
Le terre che sono scampate a questo tipo di allevamento infatti, incontrano grande difficoltà ad essere coltivate a causa dell’elevata salinità che aumenta sempre di più, rendendo difficile qualsiasi tipo di coltivazione. Le riserve di acqua dolce sono perlopiù costituite da acqua piovana raccolta in grosse cisterne durante la stagione delle piogge.

La mancanza di acqua pulita causa poi una serie di malattie che colpiscono la popolazione.
La drastica riduzione dell’attività agricola ha causato una diminuzione della manodopera necessaria per il lavoro nei campi quindi, per poter sfamare le proprie famiglie, molte persone sono costrette a cercare lavoro in tutto il Bangladesh o nella vicina India. Molti trovano lavoro nelle numerose fabbriche di mattoni, dove le condizioni lavorative sono praticamente pari alla schiavitù.

Altri invece trovano sostentamento nella vicina foresta: qui possono raccogliere legname, pescare e cacciare. Il problema di queste attività è che sottraggono cibo alla tigre, regina incontrastata della foresta del Bengala, causando un aumento delle sue scorrerie nei villaggi, spesso attaccando anche persone oltre agli animali domestici.
Un altro pericolo che minaccia chi si avventura nella foresta o ai suoi margini sono i banditi: si verificano spesso casi di rapimenti di persone che vengono poi rilasciate solo sotto pagamento di riscatto.
L’istruzione
Un altro grave problema che persiste tra le tribù dei Munda è quello del basso livello di istruzione che, con il meccanismo delle caste, relega queste persone ai margini della società.
Il livello medio degli insegnanti delle scuole presenti nei villaggi è molto basso. Gli studenti vengono stimolati ad imparare tutto a memoria anziché sviluppare capacità di ragionamento. Le lezioni a volte non vengono svolte dai maestri solo per mancanza di voglia o per il semplice fatto di avere altri impegni personali.
Lo studente non viene invogliato ad apprendere nuove nozioni o ad avere curiosità per ciò che viene insegnato. Di conseguenza anche gli esami sono ridotti ad una mera formalità.

Matrimoni precoci
Un’altra grande piaga che affligge le tribù Munda del Bangladesh è quella dei matrimoni precoci: le figlie femmine vengono costrette a sposarsi, tramite matrimoni combinati, in età molto giovane. Spesso l’età del matrimonio è addirittura tra i 10 e i 12 anni.
Questa terribile usanza è data, oltre che da fattori “culturali”, anche da fattori economici: più una sposa è giovane e meno la dote che la famiglia deve dare allo sposo sarà onerosa. Per non parlare poi del fatto che, con il matrimonio, si avrà anche una bocca in meno da sfamare.
Oltre al fatto etico, il grosso problema è che le giovani spose hanno una mortalità molto alta non avendo ancora l’apparato riproduttore completamente formato. Rischiano così di perdere sia il bambino che la vita durante il parto.
La Missione
In questo complicato contesto si svolge la missione di Padre Luigi (leggi qui la nostra esperienza nella sua missione) che, da ormai vent’anni, vive tra questa gente cercando di risolvere i problemi visti precedentemente.
Nella sua missione vivono e studiano una quindicina di ragazze dalle tribù Munda. Qui trovano vitto, alloggio e un’ottima istruzione. Vengono aiutate a sviluppare uno spirito critico e, soprattutto riescono ad evitare la terribile piaga dei matrimoni precoci.
In origine le ragazze si ribellavano alle loro famiglie, fuggendo e trovando rifugio nella missione. Col tempo anche le famiglie che compongono le tribù hanno capito l’importanza di quest’opera e oggi sono loro stesse che portano le loro figlie alla missione.
E’ grazie all’opera di queste grandi persone che la speranza di risolvere molti problemi che, ancora oggi, affliggono la società umana è viva.
In questa nostro viaggio abbiamo avuto anche la fortuna di assistere ad un evento storico per i Munda: il battesimo di Minoti, la prima ragazza che fuggì di casa per rifugiarsi nella missione.

Questa coraggiosa ragazza ha deciso di sposarsi con un ragazzo cristiano, incominciando un percorso di conoscenza del cristianesimo che l’ha portata al battesimo al quale abbiamo partecipato. Un evento storico.
Siamo grati a Padre Luigi per averci mostrato, in questo breve lasso di tempo, quello che sta facendo per le tribù Munda di questa parte del Bangladesh. Una persona davvero meravigliosa che ci ha introdotto nel mondo dell’induismo e dei suoi problemi ma che, soprattutto, ci ha fatto capire cosa sia la vera umanità.
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